martedì 12 novembre 2013

Ad ognuno la sua spugna

Una spugna secca, una spugna zuppa. Sempre spugna è.
No!
La secca ha perso qualcosa tanto tempo fa...
Ci sono spugne secche e spugne secche, però...
Alcune sono solo asciutte. Mantengono vivo il ricordo di quando erano morbide e delicate, tenere sulla pelle e delle carezze che erano capaci di dare, basta poco per farle tornare come prima.
Altre invece sono proprio rinsecchite, rugose, rigide rigide come fossero pietra. Le devi mettere a bagno per giorni e non è mica detto che riescano a resuscitare dalla durezza che si portano ormai dentro. A volte messe in acqua si sfaldano tutte e perdono pezzi, brutta fine, poverette...
Le zuppe (non le minestre però, eh?), hanno troppo, trasbordano acqua da tutti i lati, che se le prendi in mano lasci una scia bagnata sul pavimento e poi ti tocca passare lo straccio. Ti gocciolano tra le mani ed è sempre un disastro. 
Meglio strizzarle un po' prima.
Ma non sempre lo ricordi, a volte vai di fretta, a volte pensi che ti serva più liquido per quello che devi pulire via, a volte semplicemente sbagli...
Io mi sento una spugna. 
Sono stata secca ma mai rinsecchita, ora sono nella fase di assorbimento.
A contatto con i liquidi li risucchio, assetata di vita, di emozioni. Il rischio? Non sapersi fermare. Non saper gestire il tempo, inzupparsi e lasciare fastidiose scie al passaggio. 
Vengo da un periodo di siccità emotiva, affettiva, comunicativa, sociale.
Non è una giustificazione, è una reazione. 
Sono stata rinchiusa in uno stipetto del bagno per qualche tempo, io che sono nata per essere morbida morbida e coccolare, e mi sono disidratata. 
Non troppo per fortuna.
Recuperare il tempo perso non si può, quindi sarà meglio imparare ad assimilare poco per volta, senza il rischio di strafare. 
Che a nessuno piace avere bagnato per casa!

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Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare