domenica 18 gennaio 2009

Stamattina

mi alzo e trovo il sole.
Il telefono squilla: "passo alle 11.00!".
Alle 11.30 siamo al mare.
Il sole non è un granché, fa un pò freddino, e la spiaggia sembra triste...
...ma io sono felice.

Com'è che quando io arrivo al mare
metto i piedi sulla sabbia
mi avvicino all'acqua
son felice?
E penso che io sono nata qui
e in nessun altro posto al mondo riuscirei a stare
lontana dal mare.

E penso che in un angolo
da qualche parte...
un monovano con angolo cottura,
magari vista mare,
pieno di luce,

progettato su misura,
ad incastro,

ma capace di contenere lo spazio immenso dell'anima
ed arredato con tutti i suoi colori

...prima o poi lo cerco
che sono grande ormai...

giovedì 15 gennaio 2009

Auguri!

Ah, mi ero dimenticata, ho compiuto 31 anni!

Già da qualche giorno, ma fa nulla.
Ho festeggiato quest'anno, e in grande.
Volevo vicine tutte le persone che mi sono state accanto nel mio anno più difficile.
Non tutte c'erano.
E' stata l'occasione per ringraziare per tutto quello di meraviglioso che mi è stato regalato ed ho conquistato nel mio trentesimo anno.
Che è vero che è importante.
Altro che.
E non potevo viverlo meglio di come ho fatto.
Ho pianto e tanto.
Ho riso e tanto.
Ho vinto delle paure,
affrontato il buio,
ho toccato il profondo.
Sono partita da sola, alla scoperta di qualcosa
ed ho scoperto più di quanto avrei mai immaginato.
Sono andata lontano, attraversando il mare,
per conoscere...
me.
Una me che cresce ogni giorno,
prende da chi le sta vicino
e capisce sempre di più di se, dagli altri.
E' bello scoprirsi donna a trent'anni.

E come dice Giuvà
non è vero che non lo sono mai stata
non si impara dall'oggi al domani
si riesce semmai a tirar fuori quello che si ha dentro.
Ed io lo sto facendo ad una velocità stratosferica.
Ho voglia di vivere e di scoprire.
Sono curiosa
e niente mi può fermare.
Arnold, come dice qualcuno che mi conosce appena
ma che a volte sembra che lo faccia da tutta la vita.

Grazie trentesimo anno, per tutto quello che sei stato.
Ti ho odiato senza nemmeno conoscerti
perché ti avevo immaginato arrivare magari insieme ad un pancione
accolto in un letto diviso con qualcuno
festeggiato nel soggiorno di una casa nuova
con una parete dipinta di rosso.
Ed invece sei venuto nel silenzio di un inverno freddo
freddo
e triste
da solo
senza feste
e amici
senza calore
e colori.

E' bello che le cose cambino, a volte,
dipende che direzione prendono.

La mia vita sembrava essere caduta in un punto di non ritorno:
dalla gioia di un matrimonio
alla paura della morte.
Ed invece non passa giorno in cui sono felice per come è andata,
che la stanza dorata nascondeva buchi profondi
e il pozzo scuro era solo una via d'uscita
magari un pò scomoda
un pò irta
umida
ma da lì sono arrivata al sole.
E che sole.

Buon Trentunesimo anno
(o trentaduesimo??? )
con la speranza che prenda dal precedente
almeno un pò...

(e già sembra di si... )

Ti voglio bene Sabrina
e tanto!


P.S. Trenta bis perché mi toccava festeggiare i trenta dell'anno scorso, ma l'anno prossimo tornano 32 ;-)

P.S.S. Ma sono solo io a trovare stupenda questa foto??? Una risata così... bè, speriamo in altre 100, 1000, 1000000, tutte così!

mercoledì 14 gennaio 2009

Rompiballe

E già,
Io son fatta così.
Ho bisogno di sbatterci la testa nelle cose,
e rompermela.

Non mi basta capirle,
voglio la conferma.

Mi serve che le persone mi dicano: "Sì, è così!"
Perchè?
Perchè non voglio lasciare nulla in sospeso, nulla di non chiarito, nulla in attesa.
Non mi piace interrompere i discorsi,
che poi non si sa mai da dove e come riprenderli.

Mi piace chiudere le cose.
Metterle nelle scatole e sigillarle per bene
se appartengono al passato.
Non c'è bisogno di tenerle in giro visto che non ti appartengono più,
visto che fanno ormai capo a mondi diversi, a tempi e luoghi lontani.
Possono rimanere nei tuoi ricordi
riaffiorare a volte con una lacrima
o con un sorriso
ma non fanno più parte della tua vita
per scelta tua o loro non importa
importa che ormai è passato.

Ed il passato si chiude dietro di se.

Non c'è nulla di più sbagliato che rimanerne ancorati in nome di qualcos'altro che non c'è più
o peggio
non c'è mai stato.

Che le cose cambiano,
o magari sono sempre state così fin dall'inizio
solo che non si riusciva a vederle prima come è facile fare ora.

Però mi dispiace.

Mi dispiace aver creduto alle parole,
mentre dovevano avere importanza i fatti.
Mi dispiace aver permesso tanto.

Ed ho imparato.
Ho imparato che non esistono persone che ti trattano male perché ti vogliono bene,
che le paure esistono e fanno male, ma si superano
che l'interesse muove il mondo e molto altro
che l'amore o l'amicizia devono far ridere e non piangere,
che devono essere presenti e a doppio senso
che le cose belle sono sempre semplici,
e se non lo sono,
lo possono sempre diventare
che le cose difficili nemmeno si dovrebbero iniziare
che le mezze parole nascondono sempre dietro qualcosa
che dietro la poesia non sempre sta dietro la luce
ma spesso ci sta il buio.

Ed io ho capito che il buio non fa per me.
Che a qualcuno magari piacerà,
ma non a me.
Che io sono risate e allegria
e chi riesce a togliermi tutto questo
non è fatto per me.
Che a me piace la luce
e vivere al sole.
Che i nascondigli vanno bene solo per leccarsi le ferite nei primi istanti
ma se si vuol guarire bisogna chiedere aiuto
e imparare a riceverlo.

Ho imparato che la gente, gli amici, le persone tutte
sono universi
e che non si ha mai abbastanza di loro.

E che la verità è sempre la cosa più bella del mondo
anche se sembra un cazzotto proprio là dove fa più male
perchè non lascia spazio nè tempo alle illusioni.

Perchè ti fa sbattere la testa...
...e te la fa rompere, finalmente

e solo così si guarisce davvero.

Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare