martedì 1 ottobre 2013

In viaggio

Questo viaggio si conclude in nave. E’ notte ed il mare è agitato, mi metto appartata in un angolo del ponte a guardare il buio, tira aria fresca e le gocce del mare arrivano fino al mio viso. In lontananza le luci lontane di una costa col suo faro e una nave da crociera. Chissà quanti destini si staranno incrociando in questo momento, chissà cosa succede laggiù. Mi viene in mente Novecento, non so perché, il pianista di una nave che non la abbandona mai, fedele e leale. Ho voglia di Baricco in questo momento, mi piacerebbe cullarmi tra le parole di Oceano mare, sarebbe il luogo ideale, l’atmosfera ideale. L’ho sempre letto al mare quel libro lì, e non d’estate sotto il sole, ma all’imbrunire, me lo sono gustato in un’atmosfera tutta speciale, tutta sua. E mi ricordo le stesse gocce di acqua salata sul viso, come quella che usa il pittore per dipingere il mare… chi non ha letto il libro non sa di cosa parlo, non sa la poesia che esprime un pittore che dipinge giorno dopo giorno, anno per anno, un solo unico quadro. Bianco. Perché dipinge il mare. Intingendo il pennello nell’acqua di mare…
Strano questo viaggio, pieno di emozioni, di contrasti, di vita passata e presente, di futuro. Una casa che si smonta, una vita che si lascia alle spalle ed un futuro a cui si corre incontro con una benda sugli occhi. Ma col cuore carico di sogni. Montare, smontare, saluti, addii, arrivi e partenze. Vite. Sarà la legge del contrappasso, io che odio i cambiamenti mi trovo a dover cambiare ancora una volta, ancora una vita. C’è gente destinata a vivere e morire nello stesso posto, con lo stesso compagno tutta la vita, nella stessa casa, con lo stesso lavoro e gli amici di sempre. E per loro è tutto facile, la vita scorre così, un giorno dopo l’altro. C’è gente invece che non riesce mai a stare ferma, che viene continuamente sballottata dalla vita, che viene travolta ed investita da questa, ma che rimane sempre in piedi. A volte mi sento una sopravvissuta, con la strana sensazione che questa inquietudine che sento dentro non troverà mai pace. Sempre alla ricerca di qualcosa, sempre alla ricerca di una casa, sempre alla ricerca di un significato universale. Ci sono persone che non ci pensano, i cui pensieri sono sempre gli stessi, sempre uguali, banali, giorno dopo giorno. Ce ne sono altre invece che non fai in tempo a dire che pensano che già quei pensieri sono stati sorpassati da altri 1000. La mia testa è un vortice continuo di pensieri. A volte ordinarli è difficile, altre meno. Sono una persona in continuo movimento, che non imparerà mai tutto e non sarà mai contenta delle risposte alle sue domande. Che c’è sempre qualcos’altro dentro. C’è sempre un perché nelle cose, sempre un ragionamento che vale la pena di fare. C’è sempre la ricerca della felicità. Attimi sfuggenti che danno il senso a tutto il resto. Momenti che appagano di tutto il resto. Io non mi accontento. Riesco a tollerare ma poi non sono felice. Voglio di più. Voglio colmare quella strana sensazione che ho dentro, quella stupida idea che la vita non deve essere un giorno dopo l’altro e un altro ancora, che il senso deve essere diverso, per forza. Che se stiamo al mondo un motivo ben più grande di scaldare un letto o una scrivania e di accoppiarsi c’è. Sarò io ad essere incontentabile, non lo so, ma so che non voglio favole. Voglio lottare e conquistare tutto quello che ho, anche i regali. Voglio vincere la vita. Voglio darle un senso. Il mio.

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Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare