domenica 31 agosto 2008

Nel frattempo... Akkuraaa

E si, lo so, è da un pò che non scrivo, ne ho di bozze aperte, ma non riesco mai a scrivere come vorrei.

Però così il tempo e la vita scorrono.

Allora, nel frattempo, vi lascio una canzone...

Ieri sono stata ad un concerto, uno dei tanti quest'estate, all'interno di una vecchia tonnara diroccata sul mare (questi posti magici e incantevoli li abbiamo solo noi, vecchi ruderi, in piedi per miracolo, che d'estate cambiano volto e diventano palcoscenici di sogni e musica...), ed ho ascoltato gli Akkura.
Bè, sono rimasta come una bambina davanti la vetrina di un negozio di giocattoli, li guardavo ed ascoltavo e non potevo fare a meno di sorridere. Non potevo ballare perchè reduce da una febbre che mi ha esaurito ogni forza residua dopo l'ultimo viaggio vacanziero di quest'estate bellissima. Però ci sono andata, sono uscita quasi tirata per i capelli, mi son seduta per terra e shhhhh, state ad ascoltare cosa invece voi vi siete persi....



P.S. Dal video non traspare il divertimento che riescono a trasmettere, fanno casino e si divertono come pazzi, sono contagiosi!!! Se potete, la prossima volta non perdeteveli!

mercoledì 27 agosto 2008

Epilogo di un'estate

.

E sono finite le vacanze. Sono tornata ieri notte. Dall'ultima delle mie partenze estive.
E già, quest'anno le vacanze sono durate parecchio, si può dire mesi. Sono andata in giro per isole e città, con la voglia di scoprire quello che di nuovo possono offrire vecchi posti, posti già visti, sovrapporre ricordi e vita. Posti noti o addirittura soliti che cambiano faccia, diventando scenari inediti di nuove avventure, nuovi scorci e nuove storie da osservare, da vivere.
Un'estate indimenticabile, la mia prima vera estate. Dedicata solo a me e destinata ad esaudire i miei desideri. Ho fatto tutto quello che volevo fare, mi sono coccolata fino in fondo e regalata emozioni, ho colto ogni istante e ho vissuto il presente. Un'estate così non si replica, è unica nella vita di ognuno. Tutti hanno un periodo in cui si sono concentrati solo su se stessi, un periodo di riscatto, in cui si tira un respiro profondo e ci si butta, in cui l'unico pensiero è vivere di emozioni. Niente responsabilità, niente obblighi. Periodi in cui si stacca la spina da tutto e si pensa solo a caricarsi di energie e scaricarsi da tutto quello che si è lasciato alle spalle. Ci voleva, davvero. Sarà stato terapeutico? Chi lo sa. So solo che per la prima volta nella mia vita ho ascoltato i miei bisogni, ed ho fatto di tutto per soddisfarli.
Mi sono resa conto già da un pò che di vita ce n'è una sola e va sfruttata al massimo, che una seconda possibilità non c'è, e all'improvviso, se i sogni ed il futuro crolla, ti rendi conto che non avevi altro, che non hai vissuto il presente perché correvi verso il domani. Questa volta io ho vissuto l'oggi, appieno, e qualsiasi cosa è successa e succederà, il ricordo di tutto questo rimarrà nella mia memoria.
Non potrò certo dimenticare il mare. Mare che torna come filo conduttore e unisce tutto quello che è stato, dovunque sia stato. Il mare di Mondello, tra nuotate e giochi in acqua; il mare di Sferracavallo, che per raggiungerlo ci vogliono almeno 20 min a piedi di sentiero sterrato tra montagna e scogli, con un panorama che mozza il fiato, e pensare si trova a 10 min da casa... ; il mare visto da sotto, un mondo di pesci e anfratti scoperti facendo immersioni; il mare di notte, come cornice ideale alle notti stellate sdraiati a guardare il cielo; il mare dove passeggiare; il mare dove leggere Baricco; il mare che ristora tra una pedalata e l'altra.
E non potrò dimenticare tutte le persone con cui ho condiviso tutto ciò, a partire dalle mie vecchie amiche. Peccato non esserci state tutte e quattro a Favignana. Che senso di libertà e divertimento insieme, in sella alla bici, o in acqua tra le onde, o tutte insieme in un letto. Abbiamo condiviso non solo il sonno, ma anche nuove sensazioni, abbiamo visto i nostri volti illuminarci, ma quante risate. Riscoprire quanto è facile stare bene insieme. E i nuovi amici, conosciuti proprio durante quest'estate, compagni di mangiate, giochi, viaggi e avventure, sempre porti a fare lo zaino e partire, prendere il telo e andare a mare. Che compagnia stravagante e divertente! E i ragazzi del diving che mi hanno iniziato al mondo subacqueo, un desiderio diventato realtà.
E già, alcuni sogni si sono avverati quest'estate, non sogni riciclati, ma sogni desiderati. Si torna a vivere e a sognare, quindi, a ridere e a piangere. Così è la vita...
Si torna a credere anche che qualcosa di speciale possa davvero capitare, se ci si crede, se ci si prova. Io ci ho creduto e mi sono lasciata andare, sono saltata giù. L'atterraggio non è stato dei migliori... ma che importa, mi basta ricordare come è stato bello volare...

mercoledì 13 agosto 2008

Parole comuni

Da un pò penso alle parole e al loro significato.

Ci sono parole e parole. Parole grosse, grandi, che spesso usiamo troppo, o troppo spesso, o quasi mai.
Altre parole, che sono intermedie, ma che spesso significano di più delle grandi, forse perché più sincere, forse perché non si caricano di troppe responsabilità.
E poi ci sono le parole comuni, quelle che usi con tutti e tutti i giorni, quelle dai molteplici sensi, quelle che vanno bene per tutto.

Ecco, perchè a me sembra che ormai esista solo la terza categoria? Anche le parole più importanti, le più blasonate, ormai sono di uso comune.

Ma per me le categorie esistono ancora, e faccio pure fatica ad usarle tutte, ste parole!
Alcune non le riconosco più, non hanno più significato, o non voglio più crederci a quello che c'è dietro, perché quando tutto cambia sembra che anche le parole debbano cambiare con il resto. E invece loro rimangono lì, uguali, consonanti e vocali una dietro l'altra, con lo stesso suono di sempre, pronte per essere utilizzate nuovamente.

Questo mi da fastidio.
Come può la stessa parola essere usata per più persone, come può non portare dietro tutto quello che è stato, come può ancora voler dire qualcosa?
Eppure forse può...

Forse si può pensarla di nuovo, qualcuna di queste parole, che rimane solo un pensiero che arriva come un lampo, una scossa elettrica che colpisce all'improvviso.
Con significati nuovi. Come tutto il resto.
E con una nuova durata. Un attimo, un secondo. Vivono di presente anche le parole. Quelle che sopravvivono. Perchè alcune le si butta via del tutto, altre invece cambiano del tutto significato. Qualcuna passa anche da una categoria all'altra.

Vivono nell'attimo, le parole, e per questo alcune si ripetono spesso. Quelle della seconda categoria però. Quelle della prima fanno troppa paura, esistono ancora, non esistono più? A volte sembra di si, a volte, quando ci si guarda indietro, invece no.
E così restano un pensiero, restano nella mente, sfiorano le labbra ma rimangono ferme lì, portate alla luce da un momento, uno sguardo, un contatto. Già, portate alla luce...
Per un attimo ci si crede di nuovo, e per quell'attimo rivivono, sono sincere, sono vere, e significano molto di più di quanto non hanno mai significato.
E non sono solo parole...

"Che stupidi che siamo
quanti inviti respinti
quante parole non dette
quanti sguardi non ricambiati.
Tante volte la vita ci passa accanto e noi non ce ne accorgiamo nemmeno..."



Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare