venerdì 15 febbraio 2008

Essere siciliano...

Per chi di voi non conoscesse ancora questo sketch di Ficarra e Picone:

http://it.youtube.com/watch?v=067ymNrEr6Q


Ficarra:
Io sono fiero di essere siciliano… perché… questo mare, queste spiagge, questo sole…
Picone: Io mi vergogno di essere siciliano… perché… a parte questo mare, a parte queste spiagge e a parte questo sole…

Ficarra:
Io sono fiero di essere siciliano… perché… aspetta… calma… ma che fretta c’èèèè??
Picone: Io mi vergogno di essere siciliano… perché… aspetta, calma, ma che fretta c’è…

Picone:
Io mi vergogno di essere siciliano… perché ancora oggi sento dire: “lascia perdere, è sempre stato così…ma chi te lo fa fare…”

Ficarra: Io sono fiero di essere siciliano… perché… Falcone, Borsellino, Padre Puglisi… sono siciliani…
Picone:
Io mi vergogno di essere siciliano… perché… Falcone, Borsellino, Padre Puglisi… ERANO siciliani!

Ficarra:
Io sono fiero di essere siciliano… perché Libero Grassi…ne era fiero…
Picone:
Io mi vergogno di essere siciliano… perché… internamente… penso che Libero Grassi se l’è cercata!

Ficarra:
Io sono fiero di essere siciliano… perché mi sento di appartenere a qualcosa di grande…
Picone:
Io mi vergogno di essere siciliano… perché ci mancherà sempre qualche cosa per diventare grandi…

Ficarra:
Io sono fiero di essere siciliano… perché è la cosa più bella che mi ha lasciato mio padre…

Ficarra:
Io sono fiero di averla lasciata questa Sicilia…così un giorno potrò dire ai miei figli: “Lo vedi che cosa ti ho risparmiato???”…
Picone:
Io invece non la voglio lasciare questa Sicilia… non la voglio lasciare… così… perché VOGLIO VINCERE!


Non so che senso possano avere queste parole per chi non è siciliano, cosa possano comunicare, cosa si possa realmente capire di noi attraverso queste battute.
Io so solo che le sento mie, fortemente, contraddizioni vere che sono in ognuno di noi, nati sotto questo sole cocente e circondati da questo mare, che appartengono alla nostra storia e alla nostra cultura e contro cui ci dobbiamo scontrare
giornalmente.
E' difficile essere siciliani. Si ha un senso di appartenenza a qualcosa "di grande" ma spesso anche di "troppo grande". E' un combattere contro i mulini a vento, da soli. C'è un senso di impotenza a volte schiacciante, mentre altre volte ci si sente invincibili.
Siamo ricchi ed anche immensamente poveri. E ne siamo consapevoli purtroppo e per fortuna... purtroppo per chi preferisce incrociare le braccia di fronte a tutto ciò pensando che non cambierà mai nulla, per fortuna per chi ci crede e combatte, e "vuole vincere".
Io voglio vincere, davvero. Da quando a 14 anni mi sono ritrovata improvvisamente senza una casa, senza un letto, senza il mio mondo, senza certezze. E al loro posto ho trovato macerie, fumo, transenne, paura e... morti.
Morti che sono rimasti vivi, che sono stati grandi e sono rimasti invincibili.
Quando qualcuno non ti può battere e piegare, l'unica cosa che può fare, per fermarti, è solo ucciderti. Una
vittoria ed una sconfitta insieme. Ancora una contraddizione! La peggiore.



3 commenti:

Sabrina ha detto...

P.S. Un ringraziamento speciale ad Alessandro che con le sue parole mi ha fatto venire voglia di fare questo post per me difficile.
Grazie

Anonimo ha detto...

Non credo di meritare tanto! In ogni caso grazie davvero, sei troppo gentile!!
In ogni caso le parole che ho scritto sono nate per il tuo blog ed il tuo post! Sono state ispirate dalle tua parole! Per cui ti appartengono!
Ho letto questo tuo nuovo post, non posso esimermi, non appena vedo un post, un articolo, un racconto del genere, beh...mi devo tuffare a leggerlo!
C'è stato un periodo in cui pensavo che andare via dalla Sicilia, da Palermo fosse la soluzione migliore!
Lo ammetto con vergogna!
Purtroppo era giovane e stupido, e l'essere cresciuto in un quartire e via, non proprio al massimo della legalità, il dovermi scontrare ogni giorno con uan determinata realtà sentirsi fare determinati discorsi e sentorsi prendere per stupidi, a lungo andare ti logora, e ti convinci che sei tu ad essere nel torto!
Non c'è peggiore cosa dell' autocensura!
Ero ragazzetto in quel periodo! A quell' età appare fondamentale farsi accettare dagli altri, buoni o cattivi che siano!
Ero già intenazionato a trasferirmi a Genova, città natale di mia madre,in fondo avevo tutti gli appoggi! quando accadde!
Arrivarono telefonate a casa mia, mio padre accese il televisore, mio nonno, ( ancora vivo ), pianse, non avevo mai visto mio nonno piangere!
Di lui avevo e conservo uan figura autoritaria in divisa!
Mi disse solo che quello era una dei giorni più tristi della Sicilia!
Vidi in televisione le immagini, l' asfalto divelto, il rogo di lamiera, ne parlai con l'unico compagno di scuola che la pensava come me! Suo padre era un poliziotto!
Sono andato poi al funerale, e già la mia rabbia da siciliano si smuoveva, avevi volgia di abdare li, da tutte le autorità e sputargli in faccia ed urlargli che grandissimi quaquaraqua sono! Ma non l'ho fatto, sono rimasto li nell' angolino a piangere come un cretino! E non riscivo a fermarmi!
Ricordo uan signora, perfetta sconosciuta che mi porse un fazzoletto e mi sorrire!
E continuai a piangere tornando a casa in motorino!
E continuai a piangere a casa, vergognandomi di piangere davanti ai miei genitori ma non risucvo a fermarmi! E mi sono sentito impotente!
Pochi mesi dopo di nuovo, il secondo simbolo, un altro vero siciliano, è stato eliminato da coloro che si repuitano siciliani, ma che non hanno nulla dei siciliani!
Ecco, devo ringraziarli a loro, devo ringraziarli a loro per tutto quello che hanno fatto, ma personalmente soprattutto perchè hanno instillato nell' animo si un allora ragazzetto la forze e il coraggio di sbattersene degli altri e di andare avanti. Gli hanno fatto capire che non si fugge davanti gli ostacoli! Che si combatte, fino alla fino, allo stremo, e che non si conbatte per partecipare, non in questa lotta, ma si combatte per VINCERE!
Ancora oggi quando vedo le immagini dei nostri siciliani, sento le lacrime che affiorano, ma sento pure rabbia tanta rabbia che sgorga!
A poco a poco ho trsformato il dolore in voglia di non arrendermi!
Sono rimasto in sicilia, a Palermo, sono rimasto nel quartiere e via dove sono vossuto pure essendo non capito, perchè non possono vincere loro!
e quando mi chiedono di che zona sono, io lo dico, una delle vie a più alta densità mafiosa, badate bene non crimanle, ma mafiosa!
Ed io lo dico a voce alta, per far capire che in questa via, come in mille altre di Palermo, non vivono i mafiosi, ma i siciliani!

Chiedo scusa la logorroicità!
;-)

BETTA'72 ha detto...

Ciao, sono venuta in vacanza in Sicilia tre volte, due di queste poco lontano da Palermo (Trapani e Mazzara del Vallo).....siete dei grandi!
E' grazie a ragazzi-e/giovani adulti/uomini/donne come voi che si può sperare in un miglioramento se non una sconfitta delle mille contradizioni che vi trovate dentro...non mollate! La paura fà scappare o fà combattere....Voi avete scelto di combattere e vincere. Ciao Maffy

Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare