lunedì 28 gennaio 2008

Libertà e maschere

E' iniziato carnevale, una festa che non mi è mai piaciuta ma stavolta ci sono andata, con amici, abbiamo fatto 300 km ed eccoci arrivati. La giornata è primaverile, un sole splendido e caldo. Sono a metà tra lo stralunato e l'assente. E' tutto così strano. Un posto nuovo dove non sono mai stata, non ho ricordi qui. L'atmosfera è divertente, la giornata si prospetta bene.
Voglio comprare una maschera, ne provo alcune ma non mi piace avere la faccia nascosta, non riuscire a respirare, avere il viso coperto. Provo le parrucche allora... ed ecco che trovo il mio alter ego, capelli corti azzurri (io che i capelli li ho sempre voluti lunghissimi e del mio colore naturale). Me la metto e puff... mi sento diversa. La malinconia scompare, mi sento libera, e scarico tutta la voglia di divertirmi accumulata in questi mesi. Ballo, scherzo, gioco, rido. Guardo le persone negli occhi, intensamente. Non sono più la Sabrina degli ultimi tre mesi, già non lo sono da un pò di giorni, ma ora ancor di più. Mi sento libera.

La libertà... non mi sono mai chiesta cosa fosse. Da ragazzina la pretendevo, mi ribellavo per ottenerla, ma era davvero quella? Uscire la sera e fare tardi, ottenere il motorino, questi sono i miei ricordi di libertà. Poi? Prestissimo è arrivato lui e non l'ho più cercata. Forse perchè con lui mi sentivo libera, libera di esprimere me stessa, i miei pensieri, tutti, le mie paure, i miei desideri. E trovavo in lui la mia libertà. Mi bastava stare con lui per aprire le ali e volare. Ma questa è libertà? Questo sentirsi leggeri e legarsi a qualcun altro? Questa voglia di stare vicini e allontanare tutto il resto dai propri pensieri? Questo basta che sto con lui e sono felice? Oggi non mi sembra più così. Mi sembra invece una gabbia. Che mi ero costruita da sola. La mia ricerca di libertà si è arenata tanto tempo fa, credeva di aver trovato un paradiso, un atollo felice, e così si è vincolata da sola in un pezzo di terra senza vie di fuga, isolato dal mondo e dalla vita. Oggi mi sembra qualcosa di profondamente diverso, mi sembra di aver trascorso la vita nel torpore, di essermi affidata a qualcun altro per vivere me stessa.
Io esisto indipendentemente da chi ho accanto, la mia libertà e la mia felicità sono appunto mie. Sono considerazioni stupide, ovvie, ma io non me ne ero accorta. Ho vissuto credendo di essere felice. E' triste. Ho vissuto credendo in qualcun altro piuttosto che in me. Se mi guardo indietro ora mi viene difficile trovare attimi veramente felici, di quella felicità che doverebbe esserci in un amore intenso, forte, sentito da entrambi. E tutto questo l'ho capito mettendo una parrucca azzurra...

Indossando una maschera mi sono liberata della mia. Ho liberato la mia libertà assopita, l'allegria e la follia che erano nascoste in fondo. La voglia di vivere le giornate per quello che sono. Tutto fine a se stesso, anzi, a me stessa. Ho riprovato la spensieratezza dell'adolescenza, dal fare le cose così, senza problemi, senza pensieri, senza pensare a chi hai accanto. Esprimersi ma al mondo, senza chiudersi in un altro. Mi rendo conto che pensavo sempre per due e mi comportavo sempre in funzione di entrambi. Mediavo, sempre, sia i miei comportamenti che i miei pensieri. Facevo una media. E vivevo così a metà, nel mezzo, una vita nè mia nè sua e che non apparteneva ad entrambi. E l'ho fatto per il suo non prendere mai posizione, per la sua voglia di essere neutrale, per il suo quieto vivere, per la sua debolezza. Ho sbagliato. Avrei dovuto impormi, così o sarebbe finita o ci saremmo confrontati davvero, ed in ogni caso avremmo vissuto le nostre vite vere.

Ora voglio vivere il valore assoluto della mia parrucca azzurra, un pò da fata e un pò da Valentina, vedermi donna e non più una bambina attraverso i suoi occhi... ma questa è ancora un'altra storia...

Buon Carnevale a tutti!!!

4 commenti:

Unknown ha detto...

..Libertà..bella parola...per me è vivere senza dover rendere conto a nessuno, tanto meno a quelli che "amo"...

MoF

Anonimo ha detto...

...SONO PASSATA....


Il sorriso ieri c'era, spontaneo, vero, un po' stralunato forse... stamattina invece c'era malinconia nei tuoi occhi.
Voglio sempre la mia fata turchina tutto l'anno!!! ti voglio tanto bene

Fragola ha detto...

bellissima Sabrina!
Io ieri sera ho girato fino a tardi per cercare di assemblare un costume per sabato...non avrei mai immaginato che le maschere dovessero fare ancora parte della mia vita, pensavo fosse un mondo ormai chiuso per me, di aver "passato l'età".
Col cavolo! Sarò scintillante!
bacio

Sabrina ha detto...

@master of fouls
Inevitabilmente quando si ama ci si preoccupa dell'altro, non è un rendere conto, ma rispetto dei sentimenti. Il problema è però rimanere liberi e vivere se stessi anche in due. Problema serio!

@cognatinaVivi
Ciao cognatina miaaaa, che bella sorpresa! Non mi aspettavo proprio un tuo commento, avevo dimenticato pure di averti dato il link.
La malinconia purtroppo torna ancora, ma la faremo passare presto! Ti voglio tanto tanto bene anche io!!!!

@fragola
Brava fragola, fai faville!
Ma quale età, siamo ancora fanciulle!!! La nostra parte bambina è la più bella, la più sincera, la più autentica, perchè nasconderla!
Scatenatiiiii

Leggendo qua e là...

  • "...ho letto una volta che gli antichi saggi credevano che nel corpo ci fosse un ossicino minuscolo, indistruttibile, posto all'estremità della spina dorsale. Si chiama luz in ebraico, e non si decompone dopo la morte nè brucia nel fucoco. (...) in me (...) è sorto il pensiero, folle e dolce, che forse il mio luz non si trova dentro di me, bensì in un'altra persona." da Grossman, Che tu sia per me il coltello
  • "...gli ho detto, quel che di bello c'è nella vita è sempre un segreto... per me è stato così... le cose che si sanno sono le cose normali, o le cose brutte, ma poi ci sono dei segreti, ed è lì che si va a nascondere la felicità.." da Baricco, Castelli di rabbia
  • "Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanere secchi. Potresti passare una vita a provarci: ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro, alle volte. Sono leggere dentro. Dentro." da Baricco, Oceano Mare